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Piste ciclabili

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In questi giorni “settembrini”, a Milano e dintorni si fa un gran parlare degli sgomberi attuati dalle Forze dell’Ordine, nei confronti di occupanti di immobili privati ​​e non.

E’ assurto agli onori della cronaca locale e nazionale, lo sgombero avvenuto a Sesto San Giovanni. Infatti, l’edificio ex Alitalia alcuni anni fa era già stato oggetto di una lunga occupazione a fini residenziali (allora a Sesto imperversava il centrosinistra); gli stessi “estremisti di sinistra” di ALDO DICE 26X1, sono tornati a ri-occupare lo stesso immobile. Allora vennero sgomberati con la promessa che l’ex sede Alitalia doveva essere riqualificata immediatamente. Sono tornati ai primi di settembre di quest’anno, ed hoannotrovato l’immobile nelle stesse identiche condizioni in cui l’avevo lasciato. Dopo 48 ore, nel rispetto del “Decreto Salvini” sono stati fatti smammare.

https://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/occupazione-ex-alitalia-1.4138546

E ‘evidente che questo fenomeno, l’occupazione di edifici non occupati, è ormai molto diffuso nel milanese ed in tutta Italia. Solo nel Comune di Milano, sono circa 4.500 gli alloggi occupati abusivamente (pubblici e privati).

A fronte di una richiesta di alloggi popolari, che vede in lista oltre 25.700 richiedenti (in continuo aumento), esiste una produzione di alloggi popolari nuovi (a Milano) di circa 500 unità annue. Molti dei richiedenti in lista hanno fornito autocertificazioni “scorrette”.

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_giugno_28/milano-case-popolari-sono-irregolari-due-richieste-tre-ca6350cc-7a91-11e8-80d9-0ec4c8d0e802.shtml

numeri CodiceFonte immagine – https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_settembre_01/i-numeri-dell-emergenza-f3968b36-7006-11e6-acff-0ba0a2f56bad.shtml

Poi vi sono i numerosissimi alloggi non occupati che sono diventati oggetto di un vero e proprio “racket mafioso”, con affitti pagati alla malavita, nella totale illegalità.

http://baggio.milanotoday.it/san-siro/occupazione-sventata-via-civitali.html

Da non dimenticare che vi sono anche quelli che non hanno i requisiti per accedere all’assegnazione di alloggi popolari, anche qui i numeri parlano di circa 10.000 / 12.000 persone.

In altre città italiane la situazione è simile e / o peggiore.

E’ questa una storia, complicata e complessa, però in un Paese serio si fanno delle politiche di produzione di alloggi popolari pubblici, anche per calmierare un mercato ad arte “gonfiato” soprattutto a Milano. Fatto che spinge sempre più persone a risiedere nei comuni dell’Hinterland o addirittura nelle province contermini (e poi lavorare, studiare, consumare cultura a Milano); si svuota il centro di Milano come residenti, per farli aumentare nella provincia ed oltre. Ciò induce traffici automobilistici in continuo aumento, non essendo queste “delocalizzazioni forzate”, supportate da efficienti mezzi di trasporto pubblico.

E’ anche presente una situazione tipicamente milanese, dove chi è risiede a Milano, e che ha conquistato questa “posizione centrale” con costi e fatica, la città finisce ai confini comunali; l’esistenza della stessa Città Metropolitana (di cui Giuseppe Sala è sindaco ) non viene nemmeno presa in considerazione. Rammento, ad esempio, numerosi progetti elaborati a Milano, di piste ciclabili, tragicamente limitate al solo territorio comunale milanese, mentre a Copenaghen superano i 20 km. raggiungendo anche tutta l’area provinciale.

http://www.radiomontecarlo.net/news/extra/233225/a-copenaghen-troppe-bici-sulle-piste-in-arrivo-le-autostrade-ciclabili.html

Cosa fare? Bisognerebbe ragionare almeno ad una scala provinciale, istituendo attività, che non siano di semplice “rammendo” ma di vera e propria rigenerazione urbana: riqualificando i quartieri popolari di  Milano, ma “guardando” anche a quello che ci sta dietro, ai comuni limitrofi , alle aree dismesse. Riqualificando vecchi immobili soprattutto industriali (spesso ai confini tra i comuni) per trasformarli, in opportunità abitative. Costruire nuovi alloggi e servizi, parchi, piste ciclabili, ecc.. Dare spazio a tecnologie “leggere” come il legno e l’alta efficienza energetica, per prezzo e costi contenuti. Fare partnership con i privati, senza essere “proni a novanta gradi”, ma sta in grado di fissare precisi in merito alle politiche abitative presenti e future.

Ci immaginiamo un “Pensatoio Internazionale sull’Architettura e l’Urbanistica”, che, avendo al “centro” l’edilizia residenziale pubblica, non si occupi solo di problemi architettonici e urbanistici, della “qualità” urbana, ma si ponga anche obiettivi sociali.

Una “cosa” simile (ma diversa) all ‘IBA di Berlino – https://it.wikipedia.org/wiki/IBA_84 – coinvolgendo personalità e progettisti di alto profilo, in grado di produrre, nel corso di un tempo limitato e preciso (abbastanza lungo ma non troppo) idee, progetti ma anche di restituire un’idea di città, che al di là delle leggi e dei finanziamenti, non venire venire, meglio venire progettualità politica.

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Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate

Una promessa di felicità


 

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Il comune di Trento ha in programma una sostanziale revisione del Piano Regolatore Generale (PRG) vigente. Quello del 2012 era stato redatto anche con l’apporto del catalano Joan Busquets e conteneva numerose “visioni urbanistiche” che solo in parte si sono realizzate: come ad esempio la riqualificazione dell’ex Area Michelin, da parte di Renzo Piano.

La revisione del PRG sta avvenendo mediante la costituzione di una equipe mista (Gruppo di lavoro preparatorio degli indirizzi) : Università, Ordini professionali, ecc. coordinati dall’architetto Giuliano Stelzer, responsabile del Progetto revisione del Prg, e per gli aspetti scientifici delle ricerche dal professor Mosè Ricci, ordinario di urbanistica e di progettazione architettonica. In tutto 12 membri compongono l’equipe.

Oltre alle consuete desiderata urbanistiche : riduzione consumo di suolo, riciclo e recupero edifici dismessi o non utilizzati, semplificazione normativa, si stanno anche affrontando temi innovativi come quelli inerenti gli effetti che i cambiamenti climatici avranno sull’architettura e sull’urbanistica. Attenzione particolare anche per la mobilità sostenibile : nodi d’interscambio, automezzi elettrici, biciclette.

Se, come sostiene Mosè Ricci, uno dei registi dell’equipe : “Un PRG deve anche essere, per i cittadini, una promessa di felicità”, ecco che il processo partecipativo popolare, sarà recuperato in seconda battuta, dopo la stesura definitiva degli indirizzi, mediante dibattiti pubblici allo Urban Center e l’utilizzo dei concorsi d’idee.

La “resilienza urbana”, finalizzata a tenere conto dei cambiamenti climatici in atto è una questione innovativa per l’urbanistica in Italia, lo sostengono anche Luca Mercalli (climatologo di fama) e Beppo Toffolon (Italia Nostra Trentino); se sarà opportunamente accoppiata ad una “densificazione” tesa a ridurre il consumo di suolo (sopraelevazione edifici esistenti, riqualificazione di quelli dismessi, ecc.), potrebbe costituire una carta vincente, in vista di una città di Trento sempre più spinta verso il turismo sostenibile, soprattutto ciclabile.

Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate

 

 

Bici e dintorni


Mentre alcuni sostengono  un ciclismo veicolare in cui la bicicletta è inserita nel sistema del traffico al pari di auto e moto e quindi la pista ciclabile è solamente una striscia sulla pavimentazione stradale. Dall’altra abbiamo una “cultura” in costante crescita dell’uso del ciclo, che spinge verso una maggiore ciclabilità (intesa come qualità e sicurezza) per le piste ciclabili. Tale atteggiamento culturale ha portato a realizzare intere reti di corsie separate dalla viabilità ordinaria, con i propri sistemi autonomi di viabilità. Le infrastrutture ed il livello di ciclabilità  giocano un ruolo importante nello sviluppo  dell’utenza della bicicletta . L’utente della bicicletta vuole sentirsi innanzitutto sicuro.

Abbiamo quì sotto selezionato alcuni progetti innovativi, degni di nota, che riguardano il concetto di ciclabilità.

LIGHT LANE – PISTE CICLABILI ISTANTANEE A CORSIA DINAMICA

Light Lane: Dynamic Lane creation

Riconoscendo che le piste ciclabili protette sono un mezzo efficace per migliorare la sicurezza per tutti gli interessati, ed  al contempo riconoscendo che il costo di tali corsie, in media  40/50.000 euro per chilometro, è attualmente impensabile per un loro diffuso impiego,  i progettisti di corsia Luce , Tee Alex e Evan Gant (Altitude) hanno il seguente obiettivo:

“Invece di costringere i ciclisti di adattare il loro comportamento alle infrastrutture esistenti, la pista ciclabile deve adattarsi al ciclista” .

Il LightLane  è un accessorio da montare sulla bicicletta che proietta una ben definita corsia virtuale sulla superficie dell’asfalto. Viene cosi segnalato a tutti gli “attori” del traffico veicolare un territorio protetto, rendendo la bicicletta un mezzo ideale per un pendolarismo a breve e medio raggio.

COPENAGHEN CICLISMO RINGHIERE

Copenaghen Rails Bike – immagine da Zakka / Mikael su Flickr

In una città, Copenhagen, che è la Mecca dei ciclisti, i piccoli dettagli continuano a fare la differenza. Fisicamente questo pezzo di arredo urbano offre poco più di una piccola comodità – che permette ai ciclisti di evitare di smontare dalla bicicletta quando sono  in attesa che il semaforo diventi verde. Al di fuori di questo utilizzo, questa rete di ringhiere parla di una cultura ciclistica “matura” che ha superato la fase di soddisfare i requisiti minimi, e può permettersi  di guardare verso l’innovazione di seconda generazione.

WASHINGTON DC UNION STATION BICICLETTE TRANSIT CENTER

DC Union Station biciclette Transit Center – Design KGP

Come estensione periferica dei trasporti pubblici la Union Station, già funge da hub per i treni, metropolitana e autobus di Washington DC. Il progetto realizzato di Transit Center per biciclette (KGP Design Studio), cerca di collegare la rete ciclabile a questo  terminale multi-modale. Si tratta di fornire un parcheggio “strutturato” per le bici, che possono essere affittate, ma non solo, anche : spogliatoi, armadietti, servizi igienici, ecc..

Liberamente tratto e tradotto da : Infranetblog.org – autore : Maya – apr 13, 2011

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