Chi è Lebbeus Woods? E’ stato un intellettuale, un artista, un architetto americano, noto soprattutto per ciò che non ha mai costruito, ma solo disegnato, e per quello che ha detto al riguardo in seguito, nel corso della sua vita. E’ morto nel 2012 (https://it.wikipedia.org/wiki/Lebbeus_Woods). I suoi schizzi di ricostruzione di Sarajevo, realizzati mentre stava “coprendo” dal punto di vista giornalistico il conflitto nel 1993, sono forse il suo lavoro più avvincente, e sono sul blog intitolato “La realtà della teoria” (https://lebbeuswoods.wordpress.com/).
La forza visionaria dei suoi disegni, intimamente legati alla sua teoria sulla città e sull’architettura, rappresentano un atto costruttivo importantissimo, un lascito a chi verrà dopo, alle generazioni future. E come egli stesso afferma in un post: “La mia risposta è che l’architettura, in quanto atto sociale e principalmente costruttivo, potrebbe guarire le ferite creando tipi di spazio completamente nuovi in città.”
Cosa ci potrebbe essere di meglio, che un “messaggio in una bottiglia” di questo tipo, per chi dovrà ricostruire, il mondo e l’architettura dopo l’epidemia da Covid-19 che sta flagellando la specie umana, i suoi contenitori, e le città.
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