Casa di Riposo per anziani Fondazione Antonietta Biffi di via Dei Ciclamini 34 

Casa Materna ed Asilo Nido di via Cascina Corba 97 

In una caldo pomeriggio di fine luglio, ci siamo chiesti , dove a Milano, fuori dai punti di riferimento classici, fosse possibile ravvisare chiaramente i segni di una architettura e di un’urbanistica, tesa a dare “residenzialità” ai ceti popolari. In tal senso l’area periferica, a sud-ovest di Milano (via Mimose, via Genziane, via Ciclamini, ecc.), risulta come, un pezzo di città dimenticata, quasi sconosciuta, anche poco analizzata.

In un editoriale della rivista di architettura ed urbanistica Casabella (n° 105 del 1936), Mario Pagano reputava quale luogo in cui costruire la “città razionalista”, la periferia milanese. In realtà. a  Milano, in quegli anni, l’esigenza era quella di dare case popolari agli operai, attraverso l’attività dell’Istituto Autonomo Case Popolare (IACP). Il risultato spesso, come nel quartiere Lorenteggio, erano delle “deformazioni” delle poetica razionalista, inserite a forza nei piani urbanistici vigenti. Erano case ben orientate, ma basate sempre sul concetto novecentista di corte aperta, con alloggi che spesso nulla avevano a che fare con l’impianto funzionale razionalista. Come nel Quartiere IFACP Renzo e Mario Mina (1938 – 1944 progetto : Tullio Tollio, Alberto Morone, Fausto Natoli, Guido Baselli, Pietro Della Noce) in via Inganni, via Giambellino, via Segneri e via Odazio. Venne poi il regime e successivamente la guerra, e ci si concentrò sui singoli edifici, più che sul problema della casa per i ceti popolari.  Si dovrà aspettare fino all’inizio degli anni cinquanta, con esempi quale il Quartiere IACP Giambellino (1951 – 1955 progetto : Irenio Diotiallevi, Max Pedrini, Camillo Rossetti) via Inganni 52 – 61, via Degli Astri 22 – 26, per ritrovare in questa zona  l’applicazione della “poetica razionalista”. Infatti al Giambellino notevole è il distacco tra gli edifici, il verde a disposizione, ed inoltre è millimetrica l’applicazione dell’orientamento planimetrico sull’asse eliotermico, come imponeva il razionalismo. Sempre in questa zona, con gli anni, la dotazione di servizi per i nuovi quartieri residenziali popolari,  acquisisce degli aspetti qualitativi molto interessanti, come ad esempio  la Casa Materna ed Asilo Nido di via Cascina Corba 97 (1954 – 1955 progetto di Marco Zanuso), quasi fiabesca nelle forme architettoniche; e la Casa di Riposo per anziani Fondazione Antonietta Biffi di via Dei Ciclamini 34 (1965 – 1970 progetto : Ignazio Gardella), che lontanamente fa il verso alla casa alle “Zattere” di Venezia.

Il tempo, ha come decantato questa zona, salvaguardando alcuni terreni liberi, che creano degli spazi verdi inaspettati, ed alcune casette a schiera di “Corea”, costruite a fianco di alcune lignee su modello finlandese per essere provvisorie ed assolvere alla necessità immediata di abitazioni, poi divenute definitive. Ciò ha generato un quartiere ad alta residenzialità, tranquillo e ben collegato con il centro città.

Quartiere IACP Giambellino  via Inganni 52 – 61, via Degli Astri 22 – 26

Quartiere IFACP Renzo e Mario Mina ( in via Inganni, via Giambellino, via Segneri e via Odazio

Case di “Corea” divenute definitive

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