http://dailymotion.virgilio.it/swf/video/xhj554?theme=none
L’uomo persegue, con ossessione metodologica, una strada antibiologica, tesa a costruire, fuori di sè un sapere innaturale, contrario alle regole ed ai principi della Natura. Un “sapere come rete di modelli”, in cui la cultura è appresa e non è riducibile alla dimensione biologica dell’uomo. Una rete geometrica, astratta, matematica, che spesso si cerca di “spacciare” come simbionte della natura, ma che invece è da essa completamente distante ed avulsa.
Come scrive Claudio Magris nel bellissimo articolo – L’urlo della natura – pubblicato a pag. 34 del Corriere della Sera di Domenica 13 marzo 2011 : “L’orgoglio dell’uomo che con la sua tecnica soggioga la natura o l’invettiva contro questo orgoglio partono da un abbaglio: dalla contrapposizione fra l’uomo e la natura e dalla contrapposizione, altrettanto fallace, fra naturale ed artificiale……L’uomo non sta devastando – La Natura – ma sta compiendo un altro peccato, più autodistruttivo che distruttivo: sta spesso minacciando non la natura, ma se stesso, la propria specie”.
Alla Natura, dell’uomo, molto probabilmente non importa nulla, perchè essa non ha piani, non ha progetti, non ha modelli, essa (la Natura) è puramente caos sublime, disordine, che ogni tanto trova instabili e momentanei equilibri, o mimetismi di tali equilibri, a cui noi specie umana attribuiamo il significato di “ordine”, che invece non è.
La Natura è infinita ed eterna, mentre noi, specie umana, siamo finiti ed abbiamo solamente un illusoria speranza di eternità, per nulla realizzabile; e ciò ci rende arroganti, presuntuosi, capaci di modificare, di distruggere il nostro intorno e la natura all’abbisogna.
Ecco io vedo nelle immagini dello Tsunami, dell’Oceano Pacifico, che invade la pianura irrigua di Sedai nella Prefettura di Miyagi, distruggendo colture, conurbazioni, canali, e tante vite umane, la Natura che riafferma la propria dimensione, la propria indifferenza : Il Caos sublime. Distruggendo la rete, l’ordine geometrico della specie umana, di fatto inutile, ridicolo ed insignificante rispetto all’eternità, all’infinito.
Alla fine, non rimarrà molto di noi specie umana, del nostro transito terrestre.
Sendai prima dello Tsunami 26.02.11 Sendai dopo lo Tsunami 12.03.11
Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate
Rispondi