Jože Plečnik a Lubiana, dal suo “studiolo ligneo” nel sobborgo di Trnovo, addizione “erculea” alla Hisa, realizzato nel 1933, come in una “tolda arquata” (piano terreno e piano primo), di una nave, splendidamente arenata, in un magnifico giardino; da dove dominava ed osservava, il “mare urbanistico ed architettonico” della città slovena, e lo progettava e lo dominava. Qui riceveva i suoi studenti ed i clienti. Spesso anche ci dormiva. – https://bit.ly/2AO96Me –
«Studiolo», come ben ci descrive Giorgio Agamben, nell’omonimo libro, si chiamava nei palazzi rinascimentali la piccola stanza in cui il principe si ritirava per meditare o leggere, progettare il futuro, circondato dai quadri che amava in modo speciale.
Qui, in via Karunova 4–6, non ci sono grandi quadri, ma disegni, piccole sculture, tanti libri, e soprattutto oggetti, strumenti professionali e materiali edili; un po come in tutta la “casa laboratorio”.
Gli ambienti emanano ancora l’odore dei legni pregiati utilizzati dall’architetto sloveno, i luoghi sanno di polvere e di libri antichi, mentre dalle finestre socchiuse sul giardino, penetrano i profumi delle piante in fiore.
Eppure se ci si va, chiaramente si percepisce ancora, nella disposizione non casuale degli oggetti, nella “luce” voluta da Plečnik, tutta l’energia creativa insediata in quel magnifico luogo.
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