Non intendo una giornata perfetta o una giornata fortunata, nè una giornata senza preoccupazioni, la giornata riuscita è qualcosa di più, è incomparabile. E’ unica. E’ un qualcosa ai “confini della linea della bellezza e della grazia”, come ha scritto Peter Handke.
Una giornata riuscita è come un’ascensione verso una cima, verso una vetta, nella neve, è come il discepolo che va dal maestro (e sa già cosa gli sarà detto), come il ricordo vivido di un passato immaginifico. Una giornata riuscita è trovare vicino a casa un luogo della riminiscenza, da cui osservare dall’alto le cose e le persone, contemplare il paesaggio, discernere tra bene e male, tra amici e nemici. Una giornata riuscita costruisce il futuro.
Una giornata riuscita, apre gli occhi, dà la giusta proporzione al respiro, dà la misura del passo da tenere, consente di rileggere le parole (degli altri) attribuendogli il giusto significato. Una giornata riuscita consente di vedere molto più lontano, nel cuore della gente. Consente di guardare e continuare a guardare con gli occhi della parola giusta.
La giornata riuscita, non ha bisogno di grandi dichiarazioni, restituisce semplicemente grandi prospettive ed allarga gli orizzonti, soprattutto ci spinge a ri-valutare il passare del tempo, il vivere. Ci restituisce un’idea di compiutezza, di eternità.
Milano, sabato 22 gennaio 2011
Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate
Rispondi