Perchè in un luogo come Milano, assistiamo quotidianamente alla cementificazione sistematica del territorio?

Perchè a Milano molti interventi progettati ed in corso di costruzione verranno realizzati solamente parzialmente ed in maniera ampiamente modificata rispetto al progetto iniziale?

Perchè a Milano non è possibile trovare delle soluzioni progettuali che risolvano la contraddizione tra sviluppo del territorio e  eco-sostenibilità del sistema urbano?

Quello che siamo autorizzati a pensare della Grande Muraglia (Cinese): è che non era tanto una mossa militare, quanto mentale. Sembra   la fortificazione di un confine, ma in realtà è l’invenzione di un confine. E’ l’astrazione concettuale, fissata con tale fermezza e irrevocabilità da diventare monumento fisico e immane.

E’ un’idea scritta con la pietra.

L’idea era che l’impero fosse la civiltà, e tutto il resto fosse barbarie, e quindi non – esistenza. L’idea era che non c’erano gli umani, ma Cinesi da una parte e barbari dall’altra. L’idea era che lì in mezzo ci fosse un confine: e se il barbaro, che era nomade, non lo vedeva, adesso l’avrebbe visto : e se il cinese che era impaurito se lo dimenticava, adesso se lo sarebbe ricordato. La Grande Muraglia non difendeva dai barbari: li inventava. Non proteggeva la civiltà : la definiva. – ( Alessandro Baricco – I Barbari, saggio sulla mutazione – Economica Feltrinelli 2006 )

A Milano si costruisce per difendere l’idea di una città che non c’è più, l’idea che Milano possa essere come le grandi capitali del Mondo, un luogo eccellente per quanto concerne il costruito. Si costruisce QUANTITA’ (a Milano oggi si stanno costruendo 4.500.000 di metri quadrati di superficie lorda di pavimento, pari a circa 15.000.000 di metri cubi ) a scapito della QUALITA’, perchè cosi’, come i Cinesi con la Grande Muraglia, si spera di difendere il proprio (piccolo) mondo (antico) e le regole (mafiose/lobbistiche) consolidate.

La Grande Muraglia Cinese

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