“L’arte è un’esperienza unica ed illuminante”, da qui il termine “Illuminazioni”, che caratterizza la 54 esima Esposizione Internazionale d’Arte, voluto dalla svizzera Bice Curiger, curatrice per questa mostra d’arte contemporanea biennale.
http://www.labiennale.org/it/arte/index.html
La cosa che appare più evidente nel percorrere, sia i padiglioni dei Giardini, che l’Arsenale, è che la Biennale stà progressivamente dilatandosi, esondando, nella città di Venezia. La mappa di “Illuminazioni” è emblematica in tal senso, centinaia sono gli appuntamenti sparsi un po’ovunque. Inoltre la “massa” di opere, obbliga gli “avventori” ad un vero e proprio “tour de force” fisico e psichico, ormai per apprezzare con un minimo di serietà l’esposizione, è necessario almeno un fine settimana.
Un altro tema che con questa 54 esima mostra, sembra ormai emergere in maniera definitiva, è il limite ormai fragilissimo che separa le varie discipline dell’arte contemporanea : pittura, scultura, fotografia, teatro, cinema, ecc.. L’arte contemporanea ormai vive esclusivamente di contaminazioni, di ibridazioni, e questa constatazione è ormai un fatto irreversibile. Soprattutto la scultura ha stabilito, ormai da anni una liaison dangerous “stabile” con l’architettura. E questa 54 esima Biennale d’arte, sembra sancire questo patto indissolubile. Mi viene in mente, quella bellissima e stupefacente mostra tenutasi al Museo Beyeler di Basilea, qualche anno fa (tra il 2004ed il 2005), dal titolo “Archisculpture”; lì si declinava, in senso storico, questa continua e perniciosa relazione tra architettura e scultura. In quella “illuminante” mostra sembrava ancora possibile un apporto disciplinare separato, di reciproco arricchimento. Invece qui a Venezia, oggi, gli architetti fanno gli scultori, come gli scultori fanno gli architetti, senza nessuna differenza, a volte persino ignorandosi l’un, l’altro. E’ questo un fatto gravissimo, che nel tempo, impoverirà necessariamente ambedue le discipline.
Scrive Bice Curiger: ” Si è cercato di stabilire (ndr. nella mostra) un ritmo, come nella poesia; ma anche di creare incontri inaspettati tra opere e artisti provenienti da orizzonti culturali diversi e che lavorano secondo criteri differenti. Siamo infatti convinti che il mondo dell’arte non è solo una colonia di individui che agiscono soli : è soprattutto una comunità d’intenti”.
Tantissimi giovani a questa 54 esima Biennale arte di Venezia. Moltissimi visitatori stranieri, anche in una giornata feriale in mezzo alla settimana, come quando ci sono andato io. Sarà aperta fino al 27 novembre 2011. Assolutamente da non mancare.
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