Centro commerciale Polaris a Chiasso (Svizzera)
 
Acquaworld parco acquatico Concorrezzo (Monza)
 

Se un luogo, può essere definito mediante le sue caratteristiche storiche  identitarie e di relazione (sia fisica che sociale); quando uno spazio non può definirsi né identitario né relazionale e né storico, allora è un “non-luogo”, come scrive il noto antropologo Marc Augè in uno dei suoi testi fondamentali “Disneyland e altri non luoghi” (Bollati Boringhieri, 1999). La postmodernità del capitalismo avanzato, dell’economia globale, è grande produttrice di non-luoghi che, al contrario di come avviene nella modernità, non integrano in sé i luoghi antichi: classificati, repertoriati  e promossi a “luoghi della memoria”, a loro viene assegnato solo un ruolo limitato e specifico. I non-luoghi, quindi, sono per Augè, quegli spazi anonimi senza storia né memoria a cui l’uomo dell’Occidente (acquirente del mercato globale), ritrova tutte le utilità, le comodità, a cui si è ormai quasi del tutto assuefatto. Sono quindi esempi eclatanti di non-luoghi : gli aeroporti, i lavaggi auto fai da te, gli ipermercati, i parchi giochi, ecc..

Ecco i due luoghi di cui vi sono state proposte le immagini all’inizio dell’articolo : Il centro commerciale Polaris a Chiasso (Svizzera), ed il centro acquatico Acquaworld di Concorrezzo (Monza), rientrano nella categoria di non-luoghi, definita da Marc Augè, però essi rispondono anche alla caratteristica di essere delle architetture “prestanti”, in grado di proporsi per la loro particolarità architettonica, quali attivatori morfologici di una trasformazione del tessuto edilizio circostante. Nel primo caso, quello di Chiasso, l’edificio Polaris risolve, con la sua particolare forma a “lenticchia” una zona limitrofa al centro cittadino, che di fatto è uno svincolo autostradale a ridosso del confine con l’Italia. Nel secondo caso, l’edificio, genera una attività produttiva “innovativa” in grado di rendere utilizzabile una zona industriale, che si spopola durante la notte ed i fine settimana. Bisogna anche segnalare che ambedue gli edifici, hanno generato all’interno delle due cittadine, dei veri e propri “movimenti di cittadini” contrari ed ostili a questo tipo di strutture, che ovviamente generano (come quasi tutti i non-luoghi) traffico automobilistico ed inquinamento. Ecco i non-luoghi bene rappresentano il motivo di questa “crisi economica mondiale” che si stà protraendo ormai da anni, infatti essi, di solito, sono sempre degli edifici accattivanti e suadenti, costosissimi sia dal punto di vista realizzativo, che da quello della gestione, non-luoghi che invogliano allo spreco ed alla dissolutezza.  Inoltre quasi sempre, i non-luoghi, provocano traffici automobilistici, inquinamento  e congestionamenti. I non-luoghi sviluppano anche delle esigenze sociali, spesso sono punti di ritrovo per giovani ed anziani, addirittura per intere famiglie, tutti si vedono così invogliati a “consumare” parte del tempo libero, mentre “consumano” prodotti. In questo caso l’obbiettivo dei non-luoghi è quello di, fare perdere “la centralità” di quello che si stà facendo, diventando di fatto tutti quanti dei “polli in batteria”, pronti per essere spennati, non solo dei denari, ma anche dei nostri valori, della nostra socialità relazionale. Non a caso a predominare l’interno di questi non-luoghi è una musicalità invasiva, che soverchia la comunicazione verbale tra gli individui. Ma soprattutto, essi, i non-luoghi, “illudono” gli avventori, che sia possibile all’infinito un modello di sviluppo, in cui gli acquisti sono in continua crescita, e la cura del corpo e di sè stessi (in un mondo dove sembra non si invecchia mai) l’epicentro della nuova società; il tutto in un turbinio di prodotti che devono essere sempre rinnovati, sempre prestanti.

Acquaworldhttp://www.acquaworld.it/

Polarishttp://it-it.facebook.com/pages/Polaris-Shopping-Center/143603045728616

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