Molto vicino allo stabilimento della Perugina (quella dei baci), nel quartiere di San Sisto, si trova la mediateca Sandro Penna. Questo edificio è stato progettato dal Milanese Italo Rota, e vuole essere un centro di aggregazione multimediale moderno, oltrechè sociale. La sua principale caratteristica è un design “prestante” accattivante, quasi sfrontato: direi “una folle ridda di luci” e di colori. L’edificio ha infatti la forma di un disco (non volante) a tre piani, interamente vetrato, e spunta dal suolo sfruttando la orografica naturale pendenza del suolo. La mediateca è anche supportata da due teatri: il primo, con 250 posti al primo livello ed un secondo, più piccolo, al terzo piano, strutturato come uno spazio flessibile, per i laboratori artistici dei bambini. Tutta la mediateca, nonostante la forma “aliena” risulta ben progettata per accogliere “utenti” differenti, con funzionalità. Ai bambini è dedicato il terzo livello, arredato con colori e materiali appositi per stimolarne la creatività. Sempre quì, per gli utenti interessati ai contenuti multimediali, dai video a internet, sono state create apposite postazioni per una fruizione appagante e completa. L’illuminazione di tutta la struttura è molto azzeccata, e realizzata in modo da sfruttare appieno la luce naturale, che penetra nell’edificio attraverso grandi vetrate e lucernari con vetri rosa schocking, colore che, a detta del progettista, favorisce il rilassamento e la concentrazione.
E’ questo un esempio di intervento, ma a Perugia ve ne sono molti altri, anche nel centro storico o in adiacenza ad esso, dove non ci si è puramente ripiegati su se stessi, alla ricerca di una salvaguardia di un paesaggio, che quì a San Sisto, pur essendo mirabile, non avrebbe senso, ma appositamente, con la forma ed i colori, si è creato un “contrasto”, che aiuta proprio alla lettura didattica del paesaggio. A Perugia, oltre ad Italo Rota, altri architetti quali : Jean Nouvel, Aldo Rossi, Studio HOF, ecc., dimostrano, che spesso forme, poetiche e materiali del passato, possono tranquillamente accostarsi, a forme, poetiche e materiali della contemporaneità, senza necessariamente fare “muro contro muro”. Il paesaggio è l’emozione che ci coglie quando, percepiamo un’armonia, spesso soprattutto di contrasti , una sintesi emozionale e sensoriale tra “diversi”. Quando cogliamo la prospettiva di un equilibrio possibile tra uomo ed ambiente nella loro assoluta diversità. Il paesaggio è quindi un’alchimia sapiente di contrasti, tra artificiale e naturale, tra passato e futuro.
http://www.studioitalorota.it/pages-projects/biblioteca-sansisto.html
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