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Builders of the future

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La forza dei colori

Valle di Ledro


Tramonto in Val dei Mulini (Bezzecca)
Bosco di pini Silvestri in Val di Pur (Molina)
Lago di Ledro (Mezzolago)

LA VALLE DEL LAGO DORATO – Trasmissione GEO, Raitre del 22 febbraio 2023

https://fb.watch/iX78YCx3tB/

Val di Concei (verso Rifugio al Faggio)
Bezzecca via Tovi
Tremalzo (1667 mslm)
Lago di Ledro
Lago di Ledro
Architetture rurali ledrensi
Architetture rurali ledrensi (dettaglio)
Biotopo Ampola
Complesso del Monte Cadria (2254 mslm)
Cascata del Palvico
Ciclamini
Bezzecca – Bar Posta
Enogastronomia ledrense

La montagna non è solo
nevi e dirupi, creste,
torrenti, laghi, pascoli.
La montagna è un modo
di vivere la vita.
Un passo davanti all’altro,
silenzio, tempo e misura.

Paolo Cognetti

https://bit.ly/3cjsXq5

Arcobaleno in Val di Ledro

Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate

DA OSPITALETTO (USCITA AUTOSTRADA A4) ALLA VAL DI LEDRO

elementi di un paesaggio : Bassa Franciacorta, Valle Sabbia, Lago d’Idro, Valle di Ledro.

UNA MAPPA

Autunno anticipato


Tutti a parlare dell’arretramento “spettacolare e drammatico” dei ghiacciai delle Alpi (https://www.wwf.ch/it/stories/la-morte-dei-ghiacciai), per l’ormai evidente cambiamento climatico, sancito da questo anomalo luglio 2022; però a passeggiare lungo l’anello ciclo-pedonale che circonda il Lago del Segrino (appena sopra ad Erba), sembra di assistere, per colpa del “climate-change” ad un drammatico “foliage” autunnale anticipato (https://bit.ly/3PYrtzw). Quasi una violenta “bruciatura solare”.

La grande e perdurante calura estiva, con temperature sempre attorno ai 35 gradi, la quasi assente escursione notturna, la carenza d’umidità e di precipitazioni (non piove continuativamente sulla Lombardia dall’autunno 2021), hanno fatto si che le caducifoglie (Carpini, Pseudoacacie, Faggi, Castagni, ecc.), per non disperdere ulteriormente la vitale acqua, abscindono in massa le foglie, per ridurre la fotosintesi clorofilliana e la conseguente evaporazione.

Una soluzione estrema, che le caducifoglie adottano solamente quando la situazione siccitosa è particolarmente grave. Non avere il fogliame, alle piante per l’ultima fase estiva, fa si che esse immaganizzeranno meno zuccheri (energia) per la stagione invernale, e di fatto produrranno meno ossigeno, stoccando nel loro legno anche meno anidride carbonica (CO2).

E’ molto probabile, che nei boschi attorno al Lago del Segrino, ma come un pò sta capitando in tutta la Lombardia, soprattutto nelle Prealpi, vi sarà un’alta moria invernale di piante d’alto fusto (anche se non tutte moriranno), aggravando la situazione geologica dei terreni.

Una magra consolazione: le caducifoglie durante i periodi lungamente siccitosi, di solito tendono a produrre molti più semi, confidando che una volta precipitati nella terra, questi semi, prima o poi (al di là della loro morte) potranno dare luogo, una volta che si realizzeranno le condizioni climatiche ideali, ad una nuova generazione di piante. Una speranza per il futuro.

Il lago del Segrino è pieno d’acqua, come al solito in questa stagione, ma attorno i colori gialli, marroni e rossi (che dovrebbero essere esclusivamente sulla tonalità del verde intenso), evidenziano il grave stato di sofferenza arborea dei declivi che si affacciano sul lago. Soprattutto dei declivi con assenza di acque nel sottosuolo.

I forti temporali di questi giorni, sono troppo brevi per “bagnare il bosco”, servirebbero piogge continuative per più giorni e non violenti acquazzoni.

Senza le piante, non ci sarebbe stata vita su questo bellissimo e meraviglioso Pianeta (il nostro Paradiso); esse hanno creato l’atmosfera che tutti gli esseri viventi respirano. Senza le piante, non ci sarà più vita sulla Terra.

Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate

Servizi igienici e “cessi”


Forum – Barcellona – Herzog & De Meuron

L’aspetto dei servizi igienici, soprattutto nelle strutture pubbliche : musei, scuole, ospedali, ecc. è spesso, qui in Italia, sottovalutato. Invece, questi impianti, spesso costituiscono la “cifra di accoglienza”, con cui gli utenti classificano e valutano la loro esperienza con l’edificio che frequentano. Avendo girato un po’ per l’Europa, mi sono reso conto che, non è la qualità dei materiali a fare la differenza, ma soprattutto la loro funzionalità, la loro igienicità ed il fatto che tra l’interno (dei servizi igienici) e l’esterno esista una netta differenza. Come a separare un luogo pubblico da un luogo più raccolto, ben insonorizzato. In tal senso mi sembra emblematico lo standard raggiunto dal duo Herzog & De Meuron, i servizi igienici sono sempre realizzati in cartongesso, i rivestimenti sono in resina, con colori spesso cangianti. La resina dà subito all’utente l’impressione di estrema igienicità e lavabilità, se utilizzata con colori chiari. Gli elementi (wc, lavabo, ecc.) invece sono quasi banali, semplici, così come i corpi illuminanti. Per non dire degli specchi che sono sempre applicati in “luce”. A fare “ambiente” è l’andamento dei muri e la luce, che si carica del colore predominante, facendo sì che tutto sia impregnato di colore. In questo senso sono emblematici il Rehab a Basilea e il Forum di Barcellona. Ma anche il recentissimo Museo delle Culture di Basilea, a parte leggere varianti, soggiace a questa regola.

Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate

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