Tutti a parlare dell’arretramento “spettacolare e drammatico” dei ghiacciai delle Alpi (https://www.wwf.ch/it/stories/la-morte-dei-ghiacciai), per l’ormai evidente cambiamento climatico, sancito da questo anomalo luglio 2022; però a passeggiare lungo l’anello ciclo-pedonale che circonda il Lago del Segrino (appena sopra ad Erba), sembra di assistere, per colpa del “climate-change” ad un drammatico “foliage” autunnale anticipato (https://bit.ly/3PYrtzw). Quasi una violenta “bruciatura solare”.

La grande e perdurante calura estiva, con temperature sempre attorno ai 35 gradi, la quasi assente escursione notturna, la carenza d’umidità e di precipitazioni (non piove continuativamente sulla Lombardia dall’autunno 2021), hanno fatto si che le caducifoglie (Carpini, Pseudoacacie, Faggi, Castagni, ecc.), per non disperdere ulteriormente la vitale acqua, abscindono in massa le foglie, per ridurre la fotosintesi clorofilliana e la conseguente evaporazione.

Una soluzione estrema, che le caducifoglie adottano solamente quando la situazione siccitosa è particolarmente grave. Non avere il fogliame, alle piante per l’ultima fase estiva, fa si che esse immaganizzeranno meno zuccheri (energia) per la stagione invernale, e di fatto produrranno meno ossigeno, stoccando nel loro legno anche meno anidride carbonica (CO2).

E’ molto probabile, che nei boschi attorno al Lago del Segrino, ma come un pò sta capitando in tutta la Lombardia, soprattutto nelle Prealpi, vi sarà un’alta moria invernale di piante d’alto fusto (anche se non tutte moriranno), aggravando la situazione geologica dei terreni.

Una magra consolazione: le caducifoglie durante i periodi lungamente siccitosi, di solito tendono a produrre molti più semi, confidando che una volta precipitati nella terra, questi semi, prima o poi (al di là della loro morte) potranno dare luogo, una volta che si realizzeranno le condizioni climatiche ideali, ad una nuova generazione di piante. Una speranza per il futuro.

Il lago del Segrino è pieno d’acqua, come al solito in questa stagione, ma attorno i colori gialli, marroni e rossi (che dovrebbero essere esclusivamente sulla tonalità del verde intenso), evidenziano il grave stato di sofferenza arborea dei declivi che si affacciano sul lago. Soprattutto dei declivi con assenza di acque nel sottosuolo.

I forti temporali di questi giorni, sono troppo brevi per “bagnare il bosco”, servirebbero piogge continuative per più giorni e non violenti acquazzoni.

Senza le piante, non ci sarebbe stata vita su questo bellissimo e meraviglioso Pianeta (il nostro Paradiso); esse hanno creato l’atmosfera che tutti gli esseri viventi respirano. Senza le piante, non ci sarà più vita sulla Terra.

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