Montagna, pietra, acqua, costruire in pietra, con la pietra, dentro la montagna, costruire fuori dalla montagna, essere dentro la montagna: il tentativo di dare di questa catena di parole un’interpretazione seriale democratica, ha guidato il progetto e, passo dopo passo, gli ha dato forma. Si è trattato di un processo scandito da felici scoperte e pazienti esplorazioni, indifferenti a modelli rigidi, sin dall’inizio affrontato gioiosamente perché si trattava di lavorare con la natura mistica di un mondo di pietra dentro la montagna, con l’oscurità e la luce.
Durata non c’è nella pietra immortale, preistorica, ma dentro il tempo, nel morbido.
Distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più, con un fare bene finalizzato alla contemplazione.
Secondo me un uomo che non pensa e non riflette, prima di parlare o scrivere, non è nemmeno vivo.
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