Il vetro fa parte della nostra vita da oltre cinquemila anni : un materiale duttile, naturale, non inquinante, potenzialmente infinito e trasparente. Un materiale totalmente riciclabile e bio-compatibile. Talmente trasparente, da costituire una ovvia presenza nella nostra quotidianità, che spesso non ci accorgiamo di quanto la sua eventuale assenza determinerebbe un cambiamento radicale nella nostra esistenza, non solo in termini di impatto ambientale, ma anche e soprattutto se associata ai progressi igienico-sociali ottenuti grazie al suo utilizzo.

Il vetro viene utilizzato in uno spettro molto ampio, che spazia : dai contenitori per alimenti e bevande, agli usi farmaceutici e cosmetici, alle facciate continue dei grattacieli, alle finestre delle comuni abitazioni, passando per oggetti d’arte, di arredo e design, fino agli impieghi nelle tecnologie più all’avanguardia (pensate ad un oblò di un’astronave).  Il fascino “discreto” che il vetro ha sempre esercitato è giustificato dal suo aspetto e dalle sue funzioni tanto meravigliose e complementari quanto contraddittorie che ne hanno fatto un materiale dai poteri misterici. La storia del vetro è la storia dell’uomo, della trasparenza che lascia passare la luce e lo sguardo e al tempo stesso separa, isola, garantendo, migliorando e tutelando la vita degli uomini in ambienti confinati.

Qui a Bregenz (Austria), Peter Zumthor  ha creato, anni fa (1997), un “monumento” al vetro, alla sua trasparenza, alla sua duttilità. Quasi sul lago di Costanza, questo edificio, è di fatto, un “grande faro”, sensuale ed attraente. Un “gioco di carte”, magistrale e magico, che sorprende il visitatore della Kunsthaus, un racconto di forza e leggerezza, come è la natura di questo prodotto.

http://www.kunsthaus-bregenz.at/ehtml/ewelcome00.htm

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