C’è qualcosa di nobile in questa grossa bestia, qualcosa che fa pensare ad un barlume di sentimento umano, sparare ad un orso è come sparare ad un fratello.
(Ernest Hemingway)

SOPRA – Un’immagine complessiva del Santuario di San Romedio (Trento)

SOPRA E SOTTO – Alcune immagini di “Bruno”.

San Romedio, eremita del IV secolo d.C., nelle grotte della Val di Non, si sarebbe, secondo la leggenda, incamminato dal suo luogo di eremitaggio verso la città di Trento deciso ad incontrare il Vescovo Vigilio di Trento (Roma, 355 – Val Rendena, 405). Lungo il percorso il suo cavallo sarebbe stato aggredito da un plantigrado, e Romedio sbalzato dalla sella. Il grande orso maschio, sbranò il cavallo, ma non fece nulla a Romedio che, avvicinatosi alla bestia, sarebbe riuscito miracolosamente a renderla mansueta, a mettergli sella e finimenti del cavallo sbranato, ed a cavalcarla fino a Trento. L’orso così divenne il suo unico fedele animale di compagnia fino alla morte.
Questa leggenda, nel 1958, suggerì al senatore conte Gian Giacomo Gallarati Scotti (Oreno, 2 settembre 1886 – Venezia, 4 gennaio 1983), membro d’onore del comitato di fondazione del WWF in Italia, comprò Charlie, un orso destinato a morire perché cresciuto in una piccola gabbia alle porte di Roma, e lo donò al Santuario di San Romedio ( https://www.trentino.com/it/cultura-e-territorio/attrazioni/santuario-di-s-romedio/ ).

Da allora l’area faunistica del Santuario di San Romedio ha sempre dato asilo ad esemplari di orso trentino e non solo, diversamente destinati ad essere soppressi.
Bruno fu individuato dagli agenti della Polizia Faunistica, a Palestrina (Roma), dove un privato lo teneva abusivamente in spazi angusti insieme ad altri animali. Essendo impossibile re-introdurlo in Natura, in quanto incapace di alimentarsi e vivere con i propri simili, si decise di collocarlo provvisoriamente in un piccolo recinto nel Parco nazionale d’Abruzzo.
Gli spazi ristretti, suggerirono successivamente di collocarlo altrove. Dopo lunghe ricerche si individuò il Santuario di San Romedio, dove già esisteva un ampio recinto vuoto.
Oggi Bruno, che è un bellissimo esemplare di orso dei Carpazi in ottima salute, vive dal 2013 (allora aveva un’età stimata di circa 18/20 anni) trascorre qui la sua vecchiaia, che per gli orsi in cattività può raggiungere i 25/35 anni.


Resta il fatto che Bruno, sta passando la sua vita in cattività, mentre molti suoi simili, proprio in Trentino (dopo un re-introduzione) ormai scorrazzano liberi creando anche molti problemi agli umani ( https://www.iltquotidiano.it/articoli/orso-in-val-di-concei-diventato-impossibile-tenere-galline/ ).
Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate





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