Publio Quintilio Varo (46 a.C. Cremona – d.C. 9 in Germania) fu un uomo politico e generale romano sotto l’imperatore Augusto , ricordato principalmente per aver perso tre legioni romane e la sua stessa vita quando venne attaccato da una coalizione germanica ai comandi di Arminio, nella battaglia della Foresta di Teutoburgo .
Nel 9 d.C., Varo aveva dislocato, nei pressi del Fiume Weser le sue tre legioni, quando arrivò la notizia di una rivolta violenta nella zona del Reno a ovest. Nonostante un avvertimento, Varo si fidò di chi gli chiese aiuto, Arminio, perché costui era un principe germanico, romanizzato e comandante di una unità di cavalleria ausiliaria dell’esercito romano.
Non solo la fiducia Varo in Armino, fu un errore di valutazione terribile, ma la posizione, rispetto alla Storia di Varo è aggravata da un macroscopico errore strategico. Le legioni, furono da lui schierate, in una posizione in cui le loro forze sarebbero state ridotte al minimo, mentre quelle delle tribù germaniche massimizzate.
Arminio e la tribù Cherusci, insieme ad altri alleati, avevano sapientemente teso un’imboscata, nella Foresta di Teutoburgo, nel mese di settembre (a est della moderna Osnabrück ). Le stesse condizioni del terreno, boscato e paludoso non consentirono l’utilizzo della tecnica da combattimento romana, basata sulla fanteria che marcia verso gli avversari, supportata dalla cavalleria.
Il terzo giorno di combattimenti, i germani ebbero ragione dei Romani a Kalkriese, a nord di Osnabrück. Le fonti certe in merito alla sconfitta romana, sono scarse, a causa della totalità della sconfitta, ma una di esse racconta che la cavalleria romana, con in testa Varo, abbandonò la fanteria, anziché essergli di supporto e fuggì al Reno, ma vennero intercettati dalle tribù germaniche e uccisi tutti. Varo non è certo se si suicidò, oppure fu giustiziato da Arminio.
Oggi, dopo decenni di scavi archeologici, che hanno consentito di recuperare parecchi reperti della battaglia, a Kalkriese, uno splendido museo, raccoglie la storia di questo evento, che di fatto segnò la fine dell’espansionismo romano nel nord-ovest dell’Europa. Questo museo, completato nel 2002, frutto di un concorso internazionale di idee (1998), lo si deve agli architetti svizzeri Gigon & Guyer. E’ un museo di paesaggio, con una sede museale principale, rivestita in acciaio Cor-ten, costituita dalle sale di accoglienza, dallo spazio museale e da un’alta torre che consente di osservare l’intorno e poi da una serie di “stanze paesaggistiche”. Ognuna di queste stanze (anch’esse rivestite in acciaio Cor-ten) permette di osservare in maniera, sempre differenziata, l’intorno, i luoghi dove morirono migliaia di uomini, mentre lastre abbandonate sul terreno, con incisa la storia della battaglia della Foresta di Teutoburgo, le relazionano tra loro.
Il museo di Kalkriese, oltre ad essere una “grande ed immaginifica architettura” è soprattutto un’esperienza di paesaggio, ma è anche latore di un “racconto” che è parte della nostra Storia Europea.
Gigon & Guyer, sublimi, qui raggiungono l’apice della loro attività, “colpendo” i visitatori, con camere oscure, stanze sonore, bellevue e quant’altro, mediato dalla storia dell’architettura per stupirci ad ogni passo e farci riflettere.
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3 febbraio 2012 at 15:17
Leggevo proprio ieri di questo evento storico incredibilmente interessante:
“praticamente Arminio condusse le tre legioni romane sotto la sua stessa guida
dentro la trappola che egli stesso aveva preparato. Si tratta di un caso unico
nella storia militare dove il comando tattico della battaglia viene esercitato
per i due schieramenti contrapposti dallo stesso comandante.”
“una cosa che fece desistere dalla romanizzazione della Germania fu lo sconcerto
che provocò il tradimento di un cittadino romano con molti privilegi
per difendere una cultura considerata dai romani come primitiva ed inferiore.
Non si poté comprendere come ciò che i romani consideravano
una emancipazione culturale potesse essere subita come una tirannia.”
Tuttavia le insegne delle legioni furono poi recuperate !! 😉
“Negli anni 14-16 le forze romane, guidate da Germanico, penetrarono profondamente in
Germania, devastandone i territori ed infliggendo una pesante sconfitta ad Arminio e
alle sue tribù alleate. Nel 16 Germanico, infatti, nel corso del suo ultimo anno di campagne,
riuscì a battere pesantemente Arminio nel corso di due battaglia presso il fiume Weser:
prima nella piana di Idistaviso e poco dopo, quasi fosse la continuazione naturale della
prima, poco lontano di fronte al Vallo degli Angrivari. […]
Durante le operazioni di questi due anni di guerra, i romani recuperarono
le insegne militari di due delle tre legioni che erano state massacrate a Teutoburgo.
La terza insegna fu recuperata in seguito, al tempo dell’imperatore Claudio,
fratello di Germanico”
Che storia! … onore e gloria … e sfidare la morte per recuperare le insegne delle legioni!
… è cambiato tanto il mondo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Arminio
3 febbraio 2012 at 16:18
Eh si una bella storia…….di altri tempi, oggi “imballatta” in un bellissimo museo di paesaggio.