Torino è molto diversa da Milano. Ha tutto quanto non ha Milano, per essere una città europea. Intendo con ciò soprattutto la presenza, comune a quasi tutte le città importanti,  di un elemento geografico “forte” : un fiume, delle colline attorno, un lago, ecc., che restituiscano l’originaria bellezza di quel posto che ha invogliato le genti ad insediarsi lì. Milano, invece, purtroppo, è solamente un incrocio viabilistico, tra la dorsale est – ovest della pianura padana e la direttrice nord – sud che conduce ai valichi alpini. Chi si è insediato nel luogo dove poi sarebbe sorta Milano, non lo ha fatto anche per un motivo estetico, lo ha fatto esclusivamente per un motivo funzionale. Presidiare un incrocio. E’ quindi ovvio che Milano abbia la Torre Velasca (torracchione medioeval-liberty- brutalista di cemento con dei contrafforti improbabili da sembrare un pacco e non un palazzo di 27 piani), che da molti viene considerato uno degli edifici più brutti del mondo, mentre l’elegante Torino abbia edifici esteticamente rilevanti, come la Mole Antonelliana.

http://www.lettera43.it/attualita/la-torre-velasca-e-fra-le-piu-brutte-del-mondo_4367545855.htm

E’ altrettanto ovvio, che le trasformazioni che si stanno attuando in ambedue le città, a seguito della dismissione della grande industria, abbiano due cifre stilistiche molto diverse. A Milano, si continuano a costruire grattacieli, progettati da architetti stranieri ottuagenari, mentre a Torino, le trasformazioni sono più accattivanti, affidate a progettisti italiani, perseguono quell’eleganza, nelle forme e nei colori, nonché nei materiali, che è la cifra stilistica italiana nel mondo. Ecco, in tal senso una gita a Torino può restituire un’immagine di città, tendente all’alta qualità. La ricerca di una architettura che tenta anche di guardare al “paesaggio urbano”.

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