A Trento in questi giorni, si è tenuta la VII edizione del Festival dell’Economia, un appuntamento di rilevanza internazionale sempre più seguito. Sono anni che ci partecipo, ed i Cittadini ormai sono molti di più degli addetti al settore. La crisi “morde” e la necessità di informarsi ed avere delle risposte, o delle ipotesi, sul futuro è quanto mai sentita. Questa edizione trasuda di pessimismo, nonostante il bel tema : “Cicli di vita e rapporti tra generazioni”. De Benedetti Carlo, ha prospettato un 2013, con una situazione economica molto più grave del 2012. L’economista/filosofo George Soros, ha prospettato solamente tre mesi, prima del “default” di tutta l’Europa. Si è anche parlato tanto di territorio e di città, Smart Cities (le città intelligenti con l’urbanistica generata dalle reti informatiche) e di centri urbani ad economia “eccellente”.
Ieri, sabato 2 giugno è arrivata a Trento Elsa Fornero, attesissima da parte di un apposito comitato di accoglienza “Welcome Fornero”, un piccolo, ma folto gruppo soprattutto di centri sociali (vicini a Rifondazione Comunista), che hanno duramente protestato contro la riforma del lavoro. Tanta Polizia in abbigliamento anti-sommossa, elicotteri in cielo, numerosi blocchi. Ci sono stati anche alcuni scontri con la Polizia. In Piazza Duomo, davanti al video-wall che trasmetteva la conferenza in diretta, i numerosi Cittadini, hanno messo a tacere (con le mani) i contestatori, che volevano impedire l’ascolto dell’intervento del Ministro. Fornero poi lungamente applaudita alla fine della conferenza. Quindi segnali contrastanti da una società italiana profondamente divisa, e forse confusa.
Oggi 3 giugno, ha parlato l’ormai “mitico” Serge Latouche : “ Bisogna dedicarsi all’abbondanza frugale, cioè accedere solamente alle cose di cui abbiamo veramente bisogno. Va tagliato l’inutile. Dobbiamo camminare verso questa direzione a tutti i livelli : locale (come in certe città francesi), regionale, statale (come cercano di fare i governi di Bolivia ed Ecuador). La decrescita non è la riduzione quantitativa della produzione, E’ piuttosto il rifiuto razionale di ciò che non serve. L’indicatore della ricchezza non dev’essere più i reddito monetario, ma la disponibilità di beni necessari a soddisfare i bisogni delle persone. Senza spreco. Il paradosso è che un edificio male coibentato, fa crescere di più il PIL (Prodotto Interno Lordo), di un edificio bene isolato, perché consuma, disperdendole, maggiori quantità della merce energia.“.
La gita a Trento è stata anche l’occasione per constatare lo stato di avanzamento del cantiere “Le Albere”, che si sta realizzando ormai da molti anni sull’area dimessa ex Michelin, vicino alla sede storica del MART (Museo d’arte di Trento). Le Albere, in dialetto trentino è il nome per identificare i Pioppi (Popolus Alba). Alla città di Trento è riconosciuta, da tempo un’elevata qualità urbana complessiva. Il progetto dell’architetto genovese Renzo Piano integra elementi innovativi e risorse antiche che hanno radici nell’acqua, nel verde, nelle montagne. Un nuovo pezzo di città che tenta di recuperare il rapporto tra tessuto urbano e fiume. Polo museale (MUSE), residenze, attività commerciali, uffici .
Uno studio attento dei dettagli (come è solito fare l’archistar genovese) e delle tipologie di tamponamento, insieme a un’accurata scelta dei materiali isolanti, hanno permesso di innalzare le prestazioni degli edifici in termini di risparmio energetico e di contenimento della dispersione termica, ottenendo la certificazione KlimaHaus. L’intero complesso è servito da un’unica centrale di trigenerazione, capace di riscaldare e raffreddare tutti gli edifici: un sistema energetico centralizzato all’avanguardia, che fa risparmiare combustibile, riduce l’impatto sull’ambiente e i costi di manutenzione. All’esterno, l’attenzione per l’ambiente e l’uso corretto di materiali e delle risorse è ben visibile in diverse soluzioni architettoniche. Legno per le facciate autoportanti, pietra locale per rivestimenti e percorsi, pannelli fotovoltaici su tutte le coperture, schermi di piante rampicanti sulle facciate est degli edifici a uffici.
Il quartiere “Le Albere”, si sviluppa su un’area di oltre 11 ettari, con circa 310 mila metri cubi di costruito, un grande Museo della Scienza (MUSE), 300 appartamenti, 5 ettari di parco pubblico, 30 mila metri quadrati destinati ad uffici e commercio, due piani di garage interrati con circa 2000 posti auto, di cui 480 condominiali, e 30 mila metri quadrati di strade e piazze.
Certo un quartiere di questo tipo non avrà fatto crescere di molto il PIL, comunque meno di quartieri simili, ecologicamente meno efficienti. Di certo un buon esempio di integrazione tra riqualificazione urbana e sostenibilità ecologica.
Impresa Colombo Costruzioni – capogruppo della consortile Trento Futura Scarl
http://www.colombo-costruzioni.eu/it/opere-in-corso/item/86-le-albere-trento
Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate
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