“Costruire, significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne restera’ modificato per sempre; contribuire inoltre a quella lenta trasformazione che e’ la vita stessa delle citta’. Quanta cura, per escogitare la collocazione esatta d’un ponte e d’una fontana, per dare a una strada di montagna la curva piu’ economica che e’ al tempo stesso la piu pura!…..Costruire un porto, significa fecondare la bellezza d’un golfo. Fondare biblioteche, e’ come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.” Marguerite Yourcenar – Memorie di Adriano – pagg. 120 e 121 (Einaudi, 1963)
Per chi progetta, possedere oggi una biblioteca piena di libri (un granaio) non e’ piu’ sufficiente. Nell’epoca dell’informatica, della societa’ “fluida 2.0”, il lavoro degli architetti e’ profondamente mutato, divenendo preda di soliloqui creativi e di tempi compressi. Non e’ piu’ l’epoca della china e della carta da lucido, in cui, in tanti, l’uno vicino all’altro, si collaborava alla stesura ed alla formazione del progetto, condividendolo. Quello che una volta lo si faceva in cinque, oggi lo si esegue da soli. Bisogna tornare a “fare decantare” il progetto, a condividerlo, e per far cio’ ci vuole tempo. Ecco che il viaggio finalizzato (con degli ottimi compagni di viaggio) a trovare delle idee od a verificare quello che si sta facendo, diventa l’occasione per “dare tempo” al progetto, per tornare a “collaborare con la terra e con gli uomini”.
La Svizzera, che ha sulla banconota da 10 franchi, il volto di Le Corbusier, e’ una sommatoria di luoghi, di edifici e di paesaggi, facilmente raggiungibili in giornata, da Milano, in cui, nel bene o nel male, e’ possibile visionare, studiare e soprattutto apprezzare con tutti e cinque i sensi l’architettura moderna e contemporanea dei grandi architetti. Perchè quì, come in un granaio, si continuano ad ammassare opere di grande architettura : “…..ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.
La nazione Svizzera, e’ la nostra biblioteca in tre dimensioni, una biblioteca fatta di edifici. Una biblioteca democratica, sempre aperta, disponibile per tutti. Finchè ci sarà energia e risorse, noi ci andremo, quando avremo bisogno di consultare qualcosa, o di fare “decantare” il tempo. Perchè il viaggio, è sempre parte di un buon progetto.
“L’universo (che altri chiamano la Biblioteca) si compone di un numero indefinito, e forse infinito, di gallerie esagonali, con vasti pozzi di ventilazione nel mezzo, circondati da ringhiere bassissime. Da qualunque esagono, si vedono i piani inferiori e superiori: interminabilmente. La distribuzione delle gallerie e’ invariabile…… Quando venne proclamato che la Biblioteca comprendeva tutti i libri, la prima sensazione fu di stragrande felicita’. Tutti gli uomini si sentirono padroni di un tesoro intatto e segreto. Non c’era problema personale o mondiale la cui eloquente soluzione non esistesse in qualche esagono. L’universo era giustificato….” Jorge Luis Borges – Finzioni – pagg. 67 e 71 (Adelphi, 2003)
Quì sotto immagini della Biblioteca dell’Università di Lugano – Architetti : Michele e Giorgio Tognola (1999)
Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate
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