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Il filmato che vedete qui sopra non è stato realizzato in Madagascar, ma a 289 chilometri da Milano, a Zurigo.

La foresta pluviale “Masoala”, dello Zoo di Zurigo, è la fedele ricostruzione di un pezzo di foresta pluviale del nord del Madagascar, oggi Parco Nazionale Masoala. Questo pezzo di “Africa”  è situato sotto una cupola trasparente (alta 30 metri) realizzata in “vesciche” di EFTE (montate su struttura metallica), un materiale che simula la luce solare, coibenta e consente di coprire, in maniera leggera, gli oltre 11.000 metri quadrati di superficie, mantenendo la temperatura interna tra i 20 ed i 30 gradi con un’umidità dell’80%. All’interno del Masoala, sono presenti oltre 17.000 piante e 430 animali liberi. Vie è persino un laghetto ed una grande cascata. Tutto il sistema è riscaldato e condizionato in maniera sostenibile con una centrale a pellets di legna, con un camino, bocchette di aspirazione ed un sistema di recupero del calore che immaganizza il calore in eccesso. Al funzionamento ed al mantenimento di questo ecosistema collaborano centinaia di esperti, ricercatori e scienziati.

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Si può essere d’accordo o meno con l’esistenza di uno zoo, però l’idea di evitare il “bombardamento del Madagascar” con centinaia di migliaia di turisti, che muovendosi peggiorano l’impronta ecologica complessiva del pianeta, è molto accattivante e sensata. Si è così deciso di realizzare un pezzo di foresta pluviale a Zurigo, per contrastare la deforestazione selvaggia nella grande isola nell’Oceano Indiano, attraverso un contributo che ogni visitatore dà, acquistando un biglietto. L’esistenza di questa grande serra a Zurigo, consente di contribuire al sostentamento dello Zoo e ad aiutare dei progetti per la salvaguardia del Parco Nazionale del Madagascar, nonché incentivare un turismo sostenibile e consapevole in loco.

A Zurigo è il Madagascar che viene a visitare la città e non viceversa.

Nel 2012, Zurigo, si è classificata seconda nell’apposita graduatoria sulla qualità di vita nelle città del mondo di dimensione medio/grandi;  prima in classifica Vienna. I parametri rilevati sono 39, tra i quali : situazione politica locale, situazione economica, cultura, sanità, vivibilità, spazi verdi e loro accessibilità, contesto sociale, mobilità e traffico, inquinamento atmosferico, clima, ecc..

A Zurigo si trovano Università eccellenti che figurano tra le classifiche internazionali, centri di ricerca e innovativi think tanks. Una moderata imposizione fiscale, un elevato livello dei salari, una forza lavoro qualificata, un’eccellente rete di collegamenti, nonché un contesto sicuro e stabilità politica rendono Zurigo un sito attraente per società provenienti da tutto il mondo. Ma non son tutte “rose e fiori”, Zurigo è anche una delle città più care al mondo.

Nell’area metropolitana di Zurigo vivono circa due milioni di persone. La popolazione straniera si attesta attorno a una quota del 30%. Il fatto che Zurigo è situata nel cuore del continente e sulla linea di congiunzione fra tre diversi spazi culturali europei (Germania, Francia, Italia), lo si percepisce anche nella vita di tutti i giorni. Il tradizionale multilinguismo di Zurigo e il suo spirito aperto fanno sì che i nuovi arrivati, provenienti dall’estero, si sentano presto a loro agio.

La Svizzera offre condizioni di quadro economico e sociale assolutamente favorevoli e affidabili. La La Democrazia Diretta e il federalismo, sono alla base della stabilità politica e la politica economica di stampo liberale è garante della libertà economica e commerciale.

A Zurigo, l’architettura, il paesaggio, come in tutta la Svizzera, sono continuamente oggetto di una riflessione collettiva, di una “Mise au point” (messa a punto di lecorbuseriana memoria), tesa al conseguimento di una qualità dello spazio collettivo in cui vivere. Anche le aree dimesse, godono di questa qualità diffusa, che ha come epicentro la condivisione con i cittadini .

Il Puls 5 della ex fabbrica di turbine, Sihlcity, l’area dell’ex birrificio Hurlimann, sono solo degli esempi di una sana politica urbanistica, che coniuga sviluppo con un ridotto consumo di suolo, soprattutto salvaguardando la memoria collettiva di una dimensione produttiva e lavorativa che non è più.

In queste aree ex industriali, dei veri e propri laboratori sociali, oggi ci trovi tutto: un supermercato biologico, un ristorante “alla moda”, spazi multifunzionali bar/negozio di biciclette/ristorante che assomigliano ad un centro sociale, uffici ultramoderni. Mentre ancora convivono attività industriali in piena città e casettine da cartolina Svizzera.  C’è anche molta filosofia comunemente accettata del vintage, del recupero, del riciclo, con un pizzico di modernariato (che non guasta), mischiato con locali alla moda, terrazze per aperitivi, negozi ipertecnologici di computer.

E’ proprio in questo estremo mix funzionale e sociale (in Italia quasi impossibile da trovare), che si generano le condizioni ideali di sviluppo di quella “fluidità di pensiero”, alla base della creatività. Creatività che è forse l’unico contenuto veramente spendibile oggi in Europa, per superare questa insistente crisi economica.

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Puls 5

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Sihlcity

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Birrificio Hurlimann

Quì sotto alcune immagini di Zurigo

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Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate