





Il nostro rapporto, il nostro legame, con la realtà si fonda sulle relazioni che si stabiliscono fra due diversi ambiti dell’esperienza: quello della coscienza soggettiva (emozioni, ricordi, odori, ecc.) e quello della conoscenza oggettiva (reperti, edifici, alberi, pietre, ecc.). Il paesaggio è il momento di congiunzione, fungendo da fondamentale riferimento del nostro rapporto con il mondo di questo bellissimo Pianeta.
Un pianeta che gli esseri umani da sempre trasformano, adattandone la Natura, spesso in maniera violenta, alle proprie esigenze di vita, soprattutto per produrre gli oggetti, i contenitori, il cibo, i macchinari, di cui amiamo circondarci per facilitare la vita, sfruttare le risorse, e creare lo spazio e le condizioni, affinchè la specie umana possa replicarsi in maniera che fino ad oggi sembrava infinita.
Conoscere il paesaggio permette all’uomo di vivere appieno il proprio tempo. Ogni popolo, ogni momento storico ha la sua “mappa” che, in tal senso, ha un profondo valore antropologico. Infatti non si può parlare di geografia, ma come ho scritto di vere e proprie “mappe mnemoniche”, che esistono e si diversificano in relazione all’ambiente, al cibo, alle tradizioni sociologiche di un popolo.
Aver passato parecchio tempo in questi luoghi, Camogli e dintorni, i miei nonni avevano in questa cittadina un appartamento, ha caratterizzato, ed indirizzato la mia vita.
Ritornare in questi luoghi dopo parecchi anni, mi ha fatto ritrovare : i colori, i suoni, gli odori della mia memoria; soprattutto quello della dispensa di mia nonna, dove custodiva i camogliesi della pasticceria Revello ( https://www.revellocamogli.com/?page_id=46 ).



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