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Expo 2015

Sacrificio (expo 2015 upgrade)


EXPO 2015

AGGIUDICAZIONE PER I LAVORI INERENTI ALLA RIMOZIONE DELLE INTERFERENZE

Sarà la CMC di Ravenna la società che realizzerà i lavori di rimozione delle interferenze sul sito espositivo di Expo 2015.

L’aggiudicazione è avvenuta al termine delle procedure di verifica della congruità delle offerte pervenute in seguito al bando pubblicato il 3 agosto 2011, procedura che ha riguardato le prime cinque offerte sul totale delle 25 pervenute. La gara (aggiudicata secondo il criterio del massimo ribasso) aveva un valore di 90 milioni di euro più 6,8 milioni per gli oneri di sicurezza, questi ultimi non soggetti a ribasso.  La CMC si è aggiudicata l’appalto con un’offerta di 58.536.915,7 euro, oltre ai 6,8 milioni per gli oneri di sicurezza. Il ribasso proposto dalla società è stato pari al 42,83 per cento. I lavori di rimozione delle interferenze sono il primo passo per l’avvio della realizzazione del sito che ospiterà l’Esposizione Universale del 2015 a Milano.

Money

Soldi, andate via

Trovati un lavoro con più paga e sei ok

Soldi, ti gasano

Afferra il contante con entrambe le mani e mettilo da parte

Macchina nuova, caviale, sogni ad occhi aperti a quattro stelle

Penso che mi comprerò una squadra di calcio

Soldi, andatevene via

Sono a posto Jack giù le mani dal mio gruzzolo

Soldi, sono una botta

Non darmi questa merda da due lire

Sono tra i fedelissimi della prima classe

E penso di aver bisogno di un Lear jet

Soldi, sono un crimine

Dividi equamente, ma non prendere una fetta della mia torta

Soldi, così dicono

Sono l’origine di tutti i mali di oggi

Ma se domandi l’aumento non è una sorpresa che non diano un bel niente.

PINK FLOYD

Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate

Una occasione perduta


Area Expo 2015, oggi 20 ottobre 2011

L’Expo 2015 progettata da Jacques Herzog e da Stefano Boeri, era un’Expo innovativa “rivoluzionaria”, quasi senza cemento, una specie di giardino infinito, di serra all’aperto, dove la Natura, la faceva da padrona. Un luogo, un’arca dell’umanità, in cui si sarebbero radunati i Popoli del Mondo per discutere dei problemi dell’agricoltura e dell’alimentazione. Il tutto tra una moltitudine di  piante collocate nei terreni di Expo 2015, perchè selezionate appositamente, in quanto testimonianze “storiche” degli scopi alimentari dell’uomo su questo pianeta . Il futuro di questi terreni individuati per la manifestazione di Expo 2015, poteva essere quello di diventare un “grande orto botanico planetario”, un luogo eccellente che avrebbe attratto visitatori, per sempre da qualunque parte del Mondo.

Allora, Carlo Petrini, detto Carlin (22 giugno 1949, Bra) era uno dei consulenti del team di progettazione, nonchè inventore del movimento culturale e gastronomico “Slow Food” (http://www.slowfood.it/), nonchè scrittore, giornalista ed appassionato di agricoltura. Petrini che sarà poi “cacciato” dalla Signora Moratti, fu uno degli ispiratori del tema e della sua interpretazione innovativa.

Dichiara, oggi Carlin Petrini, nell’interessante articolo di Michele Brambilla, sul giornale “La Stampa” di oggi 20 ottobre 2011 a pagina 48 : “Di quel progetto iniziale, temo non sia rimasto più niente. Modifica oggi e modifica domani, alla fine il grande orto planetario è diventato un’area su cui costruire. Questo è stato il percorso seguito dalla Giunta Moratti, Ente Fiera e Regione Lombardia. C’è stato un referendum cittadino e i milanesi sono stati chiari: hanno detto no a speculazioni edilizie. Ma nonostante quel referendum, e nonostante si sia nel frattempo insediata una giunta diversa, si è deciso di cementificare”. E’ stata questa un’occasione perduta da parte della Giunta Pisapia per generare un qualcosa di diverso, proteso veramente all’ascolto “democratico” dei cittadini.

Ed ancora rimbrotta : “Intanto è passato un indice di edificabilità (0,52 mq/mq e almeno il 56% di superficie edificabile). Io non sono un tecnico, ma so che è alto. Le devo fare un esempio? È come se a Milano costruissero una decina di altri Pirelloni, oppure un intero quartiere nuovo”. Più o meno gli stessi indici della cementificazione speculativa del Piano Integrato d’Intervento delle aree Falck a Sesto S.G., oggetto di indagini da parte del Tribunale di Monza per presunte tangenti, e sempre approvato da una Giunta di sinistra.

E poi, ancora : “Avrebbe dovuto essere un’Expo di principi, di idee, di suggestioni. Una proposta su come nutrire il pianeta per i prossimi anni. Che pia illusione abbiamo coltivato. Hanno voluto come al solito trasformare tutto in un business………Io sono molto, ma molto scettico che all’Expo di Milano, così com’è stata modificata, si possano interpretare le esigenze di un pianeta che soffre un sistema alimentare ormai insostenibile. Pensiamo solo a questi pochi dati di fatto. Siamo sette miliardi sulla Terra. Un miliardo soffre di malnutrizione o addirittura muore di fame. Un miliardo e settecento milioni soffrono di obesità. Quasi il cinquanta per cento del cibo prodotto viene buttato via. Solo in Italia ogni giorno quattromila tonnellate di cibo mangiabile finiscono nella spazzatura o rimangono sulle piante perché raccoglierle costa troppo. Nel Sud del mondo, invece, il cibo viene buttato via perché non ci sono impianti per refrigerarlo, strade per trasportarlo, canali per irrigare. L’Expo di Milano doveva essere una grande Agorà mondiale per discutere di tutto questo. Dubito che sarà così”.

Ecco, il rammarico di Carlin Petrini, è il nostro rammarico; per l’ennesima volta, la parola dei cittadini non è stata ascoltata, si è preferito “piegarsi supinamente” al volere delle grandi lobbies internazionali, delle immobiliari, per evitare di “costruire” una architettura del paesaggio prestante ed innovativa, in grado di proporsi quale strada “diversa e coraggiosa” sul panorama internazionale. Una strada che poteva proporre il nostro Paese, quale capofila per una rinascita della società Occidentale, nella direzione della Decrescita consapevole, del consumo di suolo, e della tutela del Paesaggio (agricolo ed urbano che sia). Focalizzando l’attenzione mondiale sui temi dell’alimentazione, e dei prodotti biologici, in cui l’Italia è uno degli attori principali. Si è preferito, piuttosto che “costruire” un solido e promettente futuro, assicurarsi una effimera, inutile e momentanea “gettata di cemento”!

http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/425675/


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Spezzatino d’Expo


Area Expo 2015 

Expo 2015 spa, ha tagliato ancora i costi della manifestazione milanese prevista per il 2015, trecento milioni in meno (cancellata la “Via di Terra”, annullato il “Villaggio Expo”, ridimensionata la  “Via d’Acqua”). Tra crisi economica e forse qualche mania di grandezza, vengono sacrificati, pezzi di un progetto che, man mano, si riduce in un vero e proprio spezzatino, pronto per altri tagli, lasciando solamente il sogno (il pratone Boeriano) di ciò che si voleva come idea innovativa per questa manifestazione. Ancora un taglio “potente” al budget per Expo: ormai un progetto con finanziamenti più che dimezzati, rispetto alle prospettive iniziali che valutavano in tre miliardi di investimenti le promesse fatte al B.I.E. (http://www.bie-paris.org/) da Milano all’atto della vincita della competizione sulla città Turca di Smirne. Rispetto all’ultimo piano approvato in primavera, che fissava a 1 miliardo e 746 milioni di euro l’investimento necessario. L’attuale quadro economico sarà così strutturato: 300 milioni circa il nuovo taglio, 1 miliardo e 450 milioni di euro il nuovo obiettivo di spesa massimo. Come già anticipato i tagli incidono, sostanzialmente, su tre voci : le prime due vengono completamente cancellate. Innanzitutto la prima è la “Via di Terra”, che con la riduzione del budget non ci sarà (valore 90 milioni di euro) un progetto urbano complessivo previsto su dieci ambiti della città di Milano (da corso Sempione a Porta Volta), che, dovevano essere abbelliti con nuovi arredi, come cartolina di ingresso a Milano per i turisti.

Area Expo 2015 

Che il Bie possa, a Milano, dare delle ammonizioni per il cambio di progetto aleggia invece sull’altro taglio, quello del “Villaggio Expo”, le case residenziali lungo i canali che cingono il perimetro del centro espositivo che avrebbero dovuto costruire i proprietari delle aree, dandole in uso alla società per i sei mesi di manifestazione, così da poter ospitare gli oltre 200 commissari dei Paesi ospiti, per poi riaverle disponibili per la fine 2015. Invece, con i tagli ai finanziamenti, i commissari saranno ospitati negli alberghi con cui si faranno convenzioni. Invece gli oltre duemila componenti degli staff andranno a Cascina Merlata, che così ha un grande “regalone” indispensabile per uno stat-up, che in periodo di crisi immobiliare, era tra il “lusco ed il brusco”. Vengono così risparmiati altri 70 milioni di euro. Il taglio più consistente riguarda l’investimento sul progetto della “Via d’Acqua”: dai 290 milioni di euro previsti in origine si passa a 175 milioni, il minimo indispensabile necessario per realizzare comunque il progetto, anche se in estrema economia (come sostiene il consorzio est-Villoresi, vedi link sottostante).

http://www.etvilloresi.it/portal-villoresi/upload/ent3/1/460.pdf

Vengono invece ritenuti indispensabili (e per ora non “tagliabili”), gli ottanta ettari di verde, piste ciclabili e canali rimessi a posto e resi navigabili; resiste, soprattutto, la risistemazione della Darsena in zona Porta Genova, progetti che dovrebbero essere il lascito vero ed unico di Expo 2015 alla città. Il piano di tagli continua così : 50 milioni di euro di ulteriori tagli tra affinamenti delle scelte sul design e piani parcheggi, e con un unico aumento di 30 milioni di euro negli investimenti per sicurezza, ristorazione, informazione, servizi igienici.

Ma come si sa, lo “spezzatino d’Expo”, più cuoce e più è buono, quindi prima dell’inizio delle operazioni edificatorie, mi sa che dovremo aspettarci altri “tagli di affinamento”!

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La nube purpurea di Expo 2015


Stamattina, 5 settembre 2011, il cielo sopra Milano, sembrava l’incipit del libro di Matthew P. Shiel, “La nube purpurea”; in cui il protagonista, rimasto solo sulla terra a seguito di una misteriosa nube (purpurea) che uccide tutti, lasciandoli immobili come “congelati”, si aggira per il pianeta cercando di comprendere il perchè di questa nube. Il protagonista passa da un delirio all’altro di una solitudine agghiacciante, affollata di cadaveri e di relitti. Le vicende del romanzo si svolgono dopo la fine del mondo, provocata da questa catastrofe arcana e demoniaca, che estingue l’umanità conservandola immobile come un infinito museo di cere, imbalsamata mentre si diffonde ovunque un delicato profumo di pesca. Il romanzo di Shiel, pubblicato nel 1901, riscoperto una prima volta, in America, nel 1928 e poi nel 1948, è senza ombra di dubbio il suo capolavoro.

Ecco la nube di stamattina ben simboleggiava quello che sta succedendo sul cielo di Lombardia, dove da anni si costruisce indiscriminatamente, ovunque, dove si realizzano arterie di traffico, solamente per creare nuovo inquinamento, nuove micropolveri sottili. Per mesi, quando si respira e l’inquinamento è basso, si fa finta di non vedere, si volge lo sguardo da un’altra parte, poi a dicembre, gennaio, febbraio, quando l’aria diventa irrespirabile, allora ci si ricorda che l’inquinamento esiste, che forse è un problema di salute pubblica. Ci si ricorda che si muore nell’area metropolitana milanese, per malattie dell’apparato respiratorio, con una percentuale del 15-20% maggiore, che in qualunque altra parte d’Italia. Ecco che allora i 459 chilometri di autostrade attualmente in costruzione in Lombardia, pronte per il 2020, diventano l’espressione reale del delirio fantascientifico di Shiel. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, lentamente ci stiamo uccidendo, creando continuamente nuove occasioni per aumentare quei traffici congestionati, che sono la fonte principale di produzione delle micropolveri sottili che ci soffocano.

Articolo de il Cambiamento
Articolo de La Repubblica

Eppure, è proprio oggi, prima che l’evento si ripresenti con mortale attualità, che bisognerebbe discutere sul dà farsi, dei provvedimenti da adottare. Invece, si preferisce, magari discutere sull’eticità del fumo di sigaretta, piuttosto che affrontare i veri problemi. Eppure molte di queste arterie attualmente in costruzione servono proprio a garantire accessibilità rapida e veloce alle aree di Expo 2015, a rendere appetibili aree e terreni fino ad ora salvaguardati dalla cementificazione, come ben si evince dalla mappa sottostante.

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Padiglione Svizzero per l’Expo Milano 2015



E poi si legge, in rete, che alcuni “illusi” sperano ancora che Expo 2015, non si faccia, o possa essere ancora  rifiutata dall’Amministrazione Comunale di Milano.

La macchina è ormai lanciata e non può essere più interrotta! Lo testimonia molto bene il bando di idee (che allego quì sotto) che la Nazione Svizzera ha lanciato questa estate per progettare il suo padiglione. Un bando a cui lo stesso comitato organizzatore ha dato le norme tecniche, che hanno poco di verde e tanto di “costruito” (edificabile il 70% dell’area a disposizione della Svizzera, per 17 metri massimo di altezza, ben oltre 5 piani), un bando, che se moltiplichiamo per le centinaia di nazioni invitate, ci dà già un’idea “reale” di ciò che sarà fatto nell’area di Rho/Pero. Quindi più che “critiche sterili”, o inutili richieste di “improbabili referendum” (per fare o meno Expo 2015) in merito, sarebbe meglio concentrarsi su questa realtà ineluttabile per vedere di dargli “poi” un futuro migliore, soprattutto nell’intorno, fuori dai terreni di Rho/Pero, dove vi sarà la vera cementificazione (Cascina Merlata, Polo Medico Sacco, ecc.), di quella che sarà l’Esposizione Universale di Milano 2015.

Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, avrà luogo al nuovo polo fieristico Milano Rho, l’Esposizione Universale Expo Milano 2015 all’insegna del tema «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita». Per maggiori informazioni, si può consultare il sito http://www.expo2015.org. L’Expo è articolata in un certo numero di sottotemi. L’appendice I contiene informazioni sul tema dell’esposizione e sulle modalità di realizzazione dei padiglioni. Per evitare che i partecipanti puntino esclusivamente sugli aspetti architettonici, gli organizzatori richiedono una riflessione approfondita sulla tematica.

Uno studio eseguito in Italia nella primavera 2011 da Presenza Svizzera ha evidenziato che la popolazione italiana (in particolare in Lombardia) conosce la Svizzera solo superficialmente. Ad esempio, manca la consapevolezza della prossimità culturale e linguistica tra i nostri due Paesi. La partecipazione svizzera all’Expo Milano 2015, preceduta da un programma di attività in Italia, è un’occasione unica per promuovere una migliore conoscenza della Svizzera e una maggiore attenzione da parte degli organi di comunicazione e dei leader d’opinione della vicina penisola, e di rafforzare le relazioni bilaterali. Considerata la prossimità di Milano al nostro territorio la Svizzera beneficerà di un indubbio vantaggio che le consentirà pra- ticamente di «giocare in casa».

Allo scopo di trovare valide proposte per l’orientamento tematico del Forum Svizzero dell’Expo 2015, il DFAE, Presenza Svizzera, bandisce un concorso di progetti anoni- mo mediante procedura selettiva a due fasi. Il concorso si rivolge a gruppi interdisciplinari in grado di presentare un’idea originale per la realizzazione del Padiglione svizzero. I gruppi che superano la prima fase di selezione dovranno completare la squadra con un architetto qualificato per elaborare, nel senso di un mandato successivo, il loro progetto in vista della pubblicazione della gara d’appalto (impresario generale o singoli impresari) garantendo l’esecuzione formale del progetto nonché la di- rezione artistica dei lavori.

L’obiettivo del concorso indetto da Presenza Svizzera è quello di giungere a un risultato che consenta alla Svizzera di presentarsi all’Expo 2015 in modo attrattivo, innovativo e al contempo sorprendente sia nei contenuti che nella modalità di realizzazione. Va tenuto conto del tema dell’esposizione e dei risultati dello studio sull’immagine che gli italiani hanno del nostro Paese . Il progetto deve reggere il confronto con quelli degli altri Paesi partecipanti, attirare l’attenzione del pubblico e degli organi di comunicazione, e lasciare un’impronta indelebile in rapporto alla Svizzera e alla tematica dell’Expo.

La superficie totale del Forum Svizzero è di 4433 m2. La superficie edificata può occupare al massimo il 70% del totale. Le costruzioni possono raggiungere al massimo 17 m di altezza. Come precisato nell’appendice IV, i diversi elementi dovranno essere disposti su uno o più piani.

L’iscrizione per l’ottenimento dei documenti di partecipazione è possibile fino al : 05.09.2011

Questa estate, durante le vacanze, ai primi di agosto, ho passato alcuni giorni a Bellinzona in Svizzera, a casa di un amico.  Tutti quelli che ho incontrato a chiedermi, oltre che della situazione politica italiana, anche e sopratutto dell’Expo 2015, di come sarà, della grande occasione che si gioca Milano, l’Italia e di riflesso la Svizzera. Loro, gli svizzeri, di Expo, ne hanno fatta una nel 2002 (http://www.swissinfo.ch/ita/2002–l-anno-dell-expo/3043170), localizzata sui laghi, che poi è stata smontata e ripristinati i luoghi esattamente così come erano prima dell’Expo! Ecco su questo, forse, si può lavorare, anche se quella svizzera fu un vero e proprio “fiasco” dal punto di vista economico, come d’altronde la maggior parte delle Expo.

http://europaconcorsi.com/competitions/174634

Dal materiale del bando di concorso, dove improvvisamente nel “Pratone/Orto planetario”, appaiono centinaia di padiglioncini
 

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La città nella città




Lo svicolo autostradale di Fiorenza/Certosa, attorno a cui nascerà la “citta nella città”

“Uno dei più grandi progetti sanitari attualmente in corso in Italia è in avvio” così ha sentenziato, presentando l’ultimo masterplan della “Città della Salute”, il Governatore Roberto Formigoni in pubblica conferenza stampa il 15 luglio 2011.  Entro il duemilasedici è prevista l’inaugurazione dei reparti. Confermato il costo complessivo dell’operazione: 521 milioni di euro per la maggiore parte (330 milioni) recuperati dalla Regione Lombardia, 40 milioni arriveranno dallo stato. Circa 450 milioni saranno spesi per le strutture ospedaliere. Il consorzio, con a capo Luigi Roth (ex-presidente di Fondazione Fiera Milano, ex Comunione e Liberazione e fedelissimo di Formigoni), costituito dai tre istituti sanitari interessati dal progetto (Sacco, Besta e Istituto dei Tumori), si occuperà della gestione della costruzione della Città della Salute da qui al 2016.

La Città della Salute e della Ricerca, costituirà un nuovo polo sanitario pubblico tra Milano, Baranzate e Novate Milanese, che riunirà gli ospedali Sacco, Besta (neurologico) e Istituto dei Tumori. Tutti quanti manterranno le loro specificità ma riuniti lavoreranno insieme, in sinergia. Graviterà in questo sistema ospedaliero lombardo, anche il centro di ricerche oncologiche di Nerviano che pur non spostandosi si unirà alla CdSR (Centro della Salute e della Ricerca). Il progetto in sintesi : 1300/1400 posti letto e in più anche residenze ed Hotel , saranno costruite all’interno del complesso per ospitare i parenti dei degenti, oltre che i medici e i ricercatori. Oltre 20 milioni di euro saranno stanziati appositamente per sistemare la viabilità dell’intorno della Città della Salute, che già oggi è un nodo gordiano di caos ed inquinamento, visto che si sovrappone alla viabilità locale anche una viabilità di lunga percorrenza (A4/Tangenziale nord). La nuova struttura, sarà una vera e propria “colata di cemento” di 220 mila metri quadrati, su cui graviteranno oltre 10 mila persone al giorno. Cementificazione che si và  sommare a quella già operativa per il Progetto d’Area di “Cascina Merlata”, ed a quella in divenire dell’Expo 2015.

Per concludere, una nuova “ COLATA DI CEMENTO” in direzione Nord-Ovest, che nella triade cementificatoria sopra citata, raggiunge la folle cifra di quasi un milione di metri quadrati di Slp, a cavallo di diversi comuni, di fatto una CITTA’ NELLA CITTA’. La “Merlata” arriverà per prima, sarà pronta per il 2014, con i suoi 324.000 metri quadrati di Slp (Superficie Lorda di Pavimento); Il “Sacco” sarà invece pronto per il 2016, come ci ha ricordato Formigoni (con i suoi 220.000 metri quadrati di Slp); invece per ultima, dopo l’Expo 2015, un volta richiesti i permessi per costruire, l’area dei “Pratoni dell’Expo”, forse (mercato permettendo in ricettività) sarà pronta per il 2020/2022. Eppure tutti a parlare solo della cementificazione dell’Expo 2015, dei suoi 430.000(?) metri quadrati di Slp…………chissà perche? Opportunismo mediatico, oppure operazione di nascondimento della vera cementificazione in cui ci sono tutti i grandi operatori immobilari milanesi?

Ma c’è un altro vero e proprio “affare” di cui nessuno parla, oltre la sanità saldamente in mano al “Sistema Formigoni”, le infrastrutture !

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Nothing Compares 2Expo


La Lottizzazione di Cascina Merlata (compresa tra le vie Gallarate, Daimler, l’Autostrada A4 Milano – Torino, le vie Triboniano, Barzaghi, il piazzale del Cimitero Maggiore e le vie Rizzo e Jona), è stata definitivamente approvata dal Consiglio Comunale di Milano il 13 maggio 2011, poco prima delle Elezioni Comunali, che hanno visto vittorioso Giuliano Pisapia. Cascina Merlata è quel terreno, esterno all’area di Expo 2015, in cui saranno concentrati tutti gli interventi residenziali, alberghieri, di terziario, di servizi, per chi lavorerà all’interno del recinto dell’Expo 2015. Una specie di “Villaggio Olimpico dell’Expo”. Se infatti, i terreni dell’Expo 2015, forse avranno, dopo la fine dell’evento, una cementificazione, mentre prima saranno terreni destinati (almeno sino al 2015) soprattutto a verde, il futuro di cemento di quest’area della “Cascina Merlata” è già segnato, è certo, e sarà pronto per il 2014. EPPURE NESSUNO NE PARLA. TUTTI, OGGI, A PARLARE SOLO DELL’ AREA DELL’EXPO, di quello che capiterà sicuramente attorno……SILENZIO!

Tutti a criticare Pisapia e soci, che hanno dovuto “fare proprio” uno schema di Accordo di Programma, che, dati i tempi è quello della Giunta Moratti. Un Accordo, che se non fosse stato approvato avrebbe comportato delle pesanti penali per il Comune ed il rischio di perdere definitivamente la manifestazione. Giuliano Pisapia ha portato in Consiglio Comunale la promessa piu’ volte ripetuta dopo la firma dell’Accordo di Programma (AdP) sulle aree Expo, di tutelare il 56% dei terreni, con una destinazione a parco, anche dopo la fine dell’evento, con la volonta’ di estendere quanto piu’ possibile l’area verde anche in sede di progettazione da parte dei privati. Il dopo Expo, invece, sara’ gestito dalla NewCo, che ha già il vincolo di realizzare  il parco tematico piu’ grande d’Europa. Non ci sara’ speculazione edilizia (Indice di edificabilità pari a un massimo di 0,52) e le costruzioni che verranno realizzate saranno di housing sociale, perche’ e’ questo un mercato, forse ancora spedibile, dopo il 2015 a Milano.

Quì sotto trovate il link dell’Accordo di Programma di “Expo 2015”

Quì

Quindi un Accordo di Programma che, se opportunamente “seguito” e “pilotato” in sede di progettazione ed esecuzione , da parte della Amministrazione Pubblica (magari dal Boeri di turno se riconfermato), potrebbe anche dare degli sviluppi interessanti.

Invece l’approvazione dell’Accordo di Programma “Cascina Merlata” è già avvenuto, a maggio 2011, con un’opposizione inconsistente, frammentata, che di fatto si è astenuta, come ad esempio il PD (ora maggioranza). Unica voce contro, chiara e decisa, quella di Basiglio Rizzo, allora della Lista Fo. Ennesima dimostrazione di incapacità unitaria da parte di una minoranza brancaleonesca, che guarda solamente ai propri interessi.

Quì sotto trovate il link dell’Accordo di Programma di “Cascina Merlata”

Quì

Cascina Merlata è il “Lato Oscuro” dell’Expo 2015, incomparabile con l’evento del BIE, perchè “CEMENTO SICURO” il vero e proprio luogo, dove si consumeranno i lati più turpi di Expo 2015 : 324.000 mq. di slp (superficie lorda di pavimento), 6.500 nuovi residenti, oltre 3.000 addetti, 990 alloggi, hotel, uffici, un enorme plesso scolastico con 800 alunni, centro commerciale, bei grattacieloni di oltre 20 piani, ecc.. Oltre al parco e alla residenza, troveranno posto : parcheggi per 50.000 mq (tutti interrati quelli in dotazione alle abitazioni), un plesso scolastico di 12.000 mq, due asili nido e un centro per anziani. Il centro commerciale (di oltre 45.000 mq) è stato collocato sul confine nord del quartiere dove sono anche previsti un albergo (15.000 mq) e una torre per uffici (10.000 mq). Alla residenza è stata riservata una superficie di circa 323.000 mq, suddivisa in libera (il 40%) con quotazioni tra i 3.000 e i 3.400 euro al mq; convenzionata (40%), tra 2.200 e i 2.500 euro al mq, e agevolata (20%) i cui prezzi non dovrebbero superare 1.900 euro al mq. Gli appartamenti, avranno tagli dai monolocali agli alloggi con 4 o 5 locali. È prevista anche una quota di appartamenti in locazione i cui canoni saranno stabiliti dalla convenzione urbanistica. La principale società proprietaria dei terreni è il consorzio Euromilano (60%), ci sono poi Greenway (30%), Cesi (5%) e Zoppoli & Pulcher (5%). Il Consorzio, guarda caso, racchiude anche delle Cooperative di “sinistra”, la Banca Intesa, ecc……chissà come mai il PD si è astenuto,  di fatto non ostacolando questo piano?

Perchè nessuno più ne parla della “Cascina Merlata”. Tutti complici? Oppure tutti attenti ad occuparsi solamente di ciò che dà ampia visibilità? E delle mega operazione dell’Ospedale Sacco (sempre lì attorno) perchè nessuno ne parla?

l’Accordo di Programma di “Cascina Merlata”

 
 

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Expo 02


Expo.02 è stata la sesta esposizione nazionale intermedia (cioè tra due Expo), che si è tenuta dal 15 maggio al 20 ottobre 2002. L’esposizione ha avuto luogo intorno ai laghi di Neuchatel , Bienne/Biel e Morat/Murten . Era divisa in cinque siti, che sono stati chiamati Arteplages, a causa della vicinanza delle acque (alcuni siti sono stati realmente, totalmente o parzialmente costruiti sull’acqua). I cinque Arteplages erano situati sulle sponde dei laghi afferenti le località sopra citate e su una chiatta mobile che viaggia da un sito all’altro. La chiatta ha rappresentato il Cantone di Giura , che non ha accesso a nessuno dei tre laghi. L’Expo fu pensata per affrontare temi ecologici, quali: acqua, energie rinnovabili, verde, ecc.. La realizzazione di tutte le strutture e dei padiglioni seguì un rigido protocollo in merito all’utilizzo di prodotti riciclabili ed ecologici.

Expo.02 è stata oggetto di controversie in Svizzera a causa di molti problemi finanziari incontrati. L’organizzazione e la catastrofica mancanza di fondi ha minacciato di porre fine al progetto, che è stato salvato all’ultimo momento dal governo federale, che ha messo in una grande quantità di denaro pubblico per salvare la manifestazione. Expo.02 costo 1,6 miliardi di franchi. La maggior parte di esso proveniva da grandi aziende svizzere che hanno sponsorizzato le mostre nelle diverse Arteplages. In qualunque caso Expo 02 è stata per la Svizzera un “bagno di sangue” dal punto di vista economico.

Secondo gli organizzatori, più di 10 milioni di presenze sono state contate, e la mostra è riuscita a raggiungere il suo obiettivo unico e solo: il piacere del pubblico.

Dopo, sistematicamente e con una spesa no indifferente, tutto è stato ri-sistemato ESATTAMENTE COME ERA PRIMA, facendo in modo che nulla abbia inciso sui delicati ecosistemi interessati da Expo 02. Va inoltre segnalato che la mostra è stata la prima esposizione con una massiccia partecipazione di volontari, che si sono prestati sia alla realizzazione che alla gestione degli eventi, nonché alla loro completa de-costruzione.

Il tutto come avveniva una volta per le Grandi Esposizioni Universali dei primi del Novecento. Perchè anche a Milano non si può realizzare un’Expo similare?

UN’ EXPO CHE ABBIA NEL PROPRIO GENOMA LA SUA COMPLETA SPARIZIONE, IL SUO RICICLAGGIO DOPO L’EVENTO.

PROPRIO COME SE FOSSE UN RIFIUTO CHE DEVE ESSERE RICICLATO!

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BIE/EXPO



Leggo sul Corriere della Sera di oggi 1 luglio 2011 (pagina 2 della Cronaca di Milano), che l’Amministratore Delegato di Expo 2015, ha dichiarato: “la consulta degli architetti non serve più, abbiamo rescisso il contratto con Jacques Herzog e Ricky Burdett”. Poi ancora : “E’ questo un modo per responsabilizzarci”. Insomma quel poco di qualità paesaggistica ed architettonica, che aveva il “pratone planetario”, oggi viene completamente messa da parte, mentre il rappresentante del BIE , Vincente Loscertales (in tour a Milano per alcuni giorni), sei lingue parlate fluentemente, vegetariano e con un notevole bagaglio culturale, ipotizza case residenziali anche nei terreni dell’Expo, e dichiara : ” Devono esserci perchè se non ci sono le case la vita finisce alle 17 e poi abbiamo il deserto.”

Insomma non avremo Jacques Herzog, architetto svizzero di fama mondiale ed esuberante genialità creativa, ma avremo, magari dei dirigenti del BIE, saccenti, che ci diranno cosa fare, e come farlo. Meno male che costui è entusiasta del tema, quello della nutrizione, glissando però se è o no a favore dell’orto planetario o del supermercato planetario. Lo stesso Loscertales, però, da vero “progettista planetario”,  ammonisce che bisogna spiegare ai cittadini meglio l’Expo, organizzare eventi (soprattutto nei mesi estivi che sono i più difficili), realizzare strutture per accogliere gli oltre 20 milioni di visitatori, ecc..

Viene naturale chiedersi, quali saranno le condizioni del BIE per realizzare il “pratone telonato”, l’orto, tanto caro a Stefano Boeri, per il quale si è speso durante le scorse elezioni amministrative, perchè sembra che loro (quelli del BIE) abbiano le idee chiare, e vanno in una direzione diametralmente opposta.

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