La pittura fu uno dei mezzi adottati in passato per rendere policroma l’architettura (anche all’esterno), per abbellirla ed impreziosirla, insieme a materiali da costruzione colorati, incrostazioni, mosaici, ecc.. Bastino come esempio le case di epoca romana rinvenute a Pompei con gli apparati murali dipinti (III sec. A.C.), oppure gli edifici residenziali del centro storico di Lucerna (della metà del 1500 D.C.) con le facciate dipinte. Oggi sembra un aspetto quasi dimenticato, poco utilizzato, soprattutto quì in Europa. Quello che ancora sopravvive oggi, dell’arte pittorica muraria, è relegato al campo dell’illegalità vandalica, del Graffitismo.
Il Graffitismo è un’arte di confine, che utilizza l’architettura (muri ciechi, edifici dismessi, ecc.) quale supporto su cui collocare un’altra idea di città. Una città colorata, aggressiva, un urlo di protesta. Qualche volta, il Graffitismo contemporaneo è stato veicolato nel campo dell’arte, ma mai pensato come parte integrante del progetto di architettura.
Invece, come ci hanno insegnato Le Corbusier, ma anche Oscar Niemeyer, si può fare della decorazione, pittorica, musiva, o ceramica, degli edifici, uno degli elementi “forti” dell’ architettura. Un segno di distinzione, quasi una firma. Forse bisogna ritornare a “lavorare” (ed a rischiare) sulla superficie esterna degli edifici, non semplicemente con delle operazioni di grafica pura, delle “pelli”, ma con delle vere e proprie azioni disciplinari integrate.
Le Corbusier (nudo) mentre dipinge un murales nella casa E-1027 di Eileen Grey a Roquebrune-Cap-Martin (Francia)
Quì il video : un Murales per Niemeyer a San Paolo (Brasile)
Un video sul “Mondo dei Murales”
Keith Haring – Murales di gruppo a Chicago
Graffiti 3D – Esckaer
Intervista a Dumbo, che spiega la sua filosofia da “graffitaro metropolitano”
Diego Rivera – Pittore e Muralista Messicano
Con il rispetto del copyright delle immagini selezionate
31 marzo 2013 at 09:08
Si, forse… quel “azioni disciplinari integrate” in chiusura sintetizza perfettamente la dicotomia decisamente problematica fra creatività e controllo espressa dai graffiti.